Qualche giorno fa ho pubblicato sulla pagina
Facebook di Zonzolando e
Instagram una foto di splendidi cavoli cappucci viola della Val di Gresta.
Oltre ad essere un toccasana dell'inverno sono: una verdura che si conserva facilmente e a lungo, la cura per un sacco di mali di stagione, una fonte di antocianine e flavonoidi incredibile. Se poi ci mettete il fatto che quelli della Val di Gresta sono pure biologici stiamo praticamente parlando del top della materia prima in fatto di cavoli!
Io e Massimiliano a casa ne consumiamo veramente tanti; quand'è stagione, praticamente tutti i giorni non ce ne facciamo mai mancare una generosa porzione. E pensare che prima di trasferirmi in Trentino, io i cavoli cappucci non li avevo mai mangiati, né tantomeno ne avevo sentito parlare.
Un'altra cosa che non avevo mai assaggiato e di cui ignoravo l'esistenza era il sedano rapa.
Per chi non lo conoscesse ancora deve sapere che si tratta di una rapa dalla forma tondeggiante dalla base molto irregolare (per via del prolungamento delle sue radici) dall'interno chiaro e dal fortissimo profumo e sapore di sedano (anche se leggermente meno intenso di quest'ultimo), da cui per l'appunto prende il nome.
Nel mio caso non è stato un amore a primo assaggio; mi sono abituata pian piano ad apprezzarlo nei piatti che mi faceva assaggiare la zia Luisa. Lei lo prepara per lo più impanato (fritto o al forno) o come dadolata assieme a delle patate al forno, ma si trova anche sotto forma di carpaccio sott'olio, oppure in purè, gnocchi e vellutate.
Insomma è un ingrediente tanto inusuale quanto versatile, che trova impiego in numerosissime ricette. Ovviamente se non piace il sapore del sedano, non c'è niente da fare, ma per chi vuole sperimentare qualcosa di diverso questo sedano rapa può costituire una novità sorprendente.
Qualche giorno fa, grazie ai miei suoceri che lo coltivano nell'orto, ne ho trovati un bel po' in una cassetta in cantina.
Fra le varie pezzature, ne ho scelto uno di dimensioni medio-grosse, circa quindici centimetri di diametro e cercando di fare onore a cotanto profumo e materia prima ho deciso di sposarlo con ingredienti trentini di prima qualità quali: speck IGP dell'Alto Adige, formaggio Vezzena, farina di mais per polenta di Storo, (sedano rapa biologico della Val di Gresta - manco a ripeterlo) e uova della Gertrude, creando un Trentin cordon bleu coi fiocchi (non solo a detta mia, ma anche di chi lo ha assaggiato).
Trentin cordon bleu
Preparazione: 25 min.
Cottura: 20 min.
Riposo: 5 min.
Porzioni: 8 cordon bleu
Kcal/porzione: 230 circa
Ingredienti:
- 1 sedano rapa grosso
- 100 g di speck affettato (spessore 3 mm circa)
- 100 g di formaggio Vezzena
- 2 uova
- Farina 00 q.b. per la panatura
- Farina di mais per polenta di Storo q.b. per la panatura
- Olio di arachidi q.b. per friggere
- Sale q.b.
Preparazione:
- In una pentola capiente portare a bollore dell'acqua leggermente salata.
- Nel frattempo pulire accuratamente il sedano rapa dal primo strato più scuro in superficie, poi tagliarlo in fette regolari di circa 1 cm di spessore.
- Lessare le fette di sedano rapa nell'acqua bollente per circa 10-15 minuti fino a che non saranno piuttosto tenere, dopodiché scolarle e asciugarle tamponandole con un panno pulito.
- Per ottenere dei cordon bleu rotondi come quelli in foto ricavare con un coppapasta di 5-6 cm di diametro 16 dischetti di sedano rapa¹.
- Una volta decisa la dimensione del cordon bleu prendere un coppapasta più piccolo di circa 1 cm rispetto a quello utilizzato per il sedano rapa e ritagliare dalle relative fette 8 dischetti di speck e 8 di formaggio.
- Posizionare sopra le fette di sedano rapa lo speck e poi il formaggio e richiudere con il rimanente sedano rapa. Formare così dei piccoli cordon bleu.² Pressarli delicatamente.
- Sbattere bene due uova in una ciotolina con un pizzico di sale, preparare le farine in due piatti piani e mettere a scaldare l'olio in una padella a bordi alti.
- Passare il cordon bleu prima nella farina, poi nell'uovo sbattuto e infine nella farina per polenta, rivestendolo completamente. Fare questa operazione con tutti e 8 i cordon bleu.
- Per sigillare bene i bordi, ripetere questa operazione tornando a ruotare ciascun cordon bleu nell'uovo e poi rotolandolo ancora nella farina di mais cercando di coprire tutti i buchi e dislivelli, comprimendo con le mani la panatura e dando una forma regolare al tutto.
- Friggerli in abbondante olio in temperatura (fare la prova stecchino: se si formano le bollicine sulla superficie allora va bene), facendo attenzione che la temperatura non si abbassi bruscamente. Quindi cuocerli un po' per volta, rigirandoli per una doratura uniforme.
- Una volta pronti e dorati, scolarli, tamponarli delicatamente con carta assorbente, salarli in superficie e servirli immediatamente.
Note:
- Non buttare gli avanzi; sono buoni anche da sé conditi con un filo di olio extravergine d'oliva a crudo e un pizzico di sale. In alternativa si possono impiegare per ottenere del purè assieme a delle patate schiacciate, o delle leggere vellutate, oppure se frullati assieme a ricotta, noce moscata, olio e sale di può ottenere una deliziosa salsina per crostini.
- I cordon bleu a questo punto saranno alti circa 3 cm e all'apparenza non si chiuderanno bene per via dello spessore del ripieno. La tecnica della panatura, se fatta bene, permetterà una buona sigillatura e un risultato esattamente come quello in foto.
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Nel caso in cui vi girasse per le mani un sedano rapa e non sapeste come impiegarlo, nel caso in cui foste alla ricerca una ricettina sfiziosa ma non aveste a disposizione il resto degli ingredienti locali ricercati appena elencati, si può provare una ricetta alternativa sostituendo lo speck con del prosciutto cotto affumicato e il formaggio Vezzena con un formaggio di latteria nostrana o provola affumicata. Il risultato sarà ovviamente diverso al gusto, ma altrettanto buono.
Ciaooo a me il sedano rapa piace lesso insalata ma a casa mia a nessuno (siamo solo due) ma provero questa tua ricetta. Prodotti trentini non facile ma alto adige cambiamo regione se non trovo altro XD
RispondiEliminaGrazie cara e buona fine settimana.
ma che ricetta particolare, conosco poco la cucina trenitina, ma questo cordon bleu dev'essere strepitoso. Bravissima, da provare!! bacione Mirta
RispondiEliminaadoro il sedano rapa, così brutto ma tanto buono ! Questa tua ricetta è sfiziosissima, me la segno ! Buona domenica !
RispondiEliminaanch'io ho scoperto il sedano rapa solo l'anno scorso e mi è piaciuto un sacco! in questa ricetta poi deve dare un tocco particolarissimo... complimenti per l'idea orginale e per come l'hai realizzata, davvero alla perfezione. i tuoi cordon bleu sono super invitanti e hanno una forma perfetta! ti abbraccio cara, fai buone feste :)
RispondiEliminaQuesto si che è cordon bleu, vero trentino e di gran gusto
RispondiEliminaIn casa mia invece abbiamo sempre mangiato un sacco di cavolo cappuccio anche se siamo romagnoli, mentre non avevo mai provato il sedano rapa prima di andare a vivere da sola. Amando già il sedano di suo mi sono innamorata di questo tubero. Brutto ma buono. L'idea del cordon bleu è fantastica, chissà che sapore delizioso con l'abbinamento allo speck e al formaggio
RispondiEliminaAdoro il sedano rapa e questi cordon blue non mi scappano!!!! Auguri di un sereno Natale!
RispondiEliminaMolti anni fa, ad un corso di cucina, realizzammo una ricetta col sedano rapa, era la prima volta che lo assaggiavo. Mi piacque molto, mi ripromisi di farci un miliardo (beh, adesso non esageriamo) di ricette, poi puf! svanite le intenzioni. Mi hai fatto venire voglia di utilizzarlo. Stavolta davvero però. Intanto gusto i tuoi cordon bleu, hanno un aspetto delizioso. Un abbraccio e buone feste!
RispondiEliminaMI piace molto il sedano rapa, e grazie alla tua ricetta posso ora gustarlo anche così.
RispondiEliminaUn abbraccio e buone feste!
Grazie mille a tutti! Siete troppo gentili! :-) Un abbraccio e buona serata
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