Enjoy food, travels and life

Benvenuti al nuovo appuntamento con la "Zonzolando's Serendipity Box", la scatola che serve a ricordare i piccoli grandi piaceri della vita cogliendo il meglio di ciò che ci offre.

Troppo spesso infatti le nostre giornate sono riempite di pensieri e preoccupazioni tendendo a dimenticare il bello che nella vita c'è (sempre!). Con questa scatola voglio immortalare, se non tutto, gran parte delle cose belle che riempiono la mia/nostra vita quotidiana (ma che potrebbe essere anche quella di tutti), dalle grandi alle piccole cose che ci rendono felici e, ancora meglio, sereni.

Parto da dove ci siamo lasciati l'ultima volta e proseguo con la Serendipity Box n° 141:
  1. Le mostre di formaggi, ahhh quanto mi piacciono! Adoro passeggiare nelle vie di paesi che non conoscevo prima, adoro i profumi nell'aria, adoro assaggiare e scegliere quelli che ci piacciono di più. Adoro riconoscere volti che avevo visto in TV. Il signore immortalato lo avevo visto proprio in una trasmissione dedicata ai formaggi e non so perché mi era rimasto impresso in mente. Inutile dire quanto ha gongolato quando gli ho chiesto se era proprio lui. :-) Il suo pecorino ancora lo centellino, ma avrà vita breve purtroppo.
  2. E poi ci sono le mostre di prodotti ortofrutticoli della Val di Gresta. Un mese e mezzo di tempo per poter gustare e comprare prodotti di prima qualità di quello che viene definito l'"orto biologico del Trentino". L'idea degli ombrelli per l'allestimento l'ho trovata bellissima.
  3. Constatare che l'artigianato, la cura dei dettagli, le mani d'oro esistono ancora in questo mondo super industrializzato. Questa moto interamente fatta di legno era una meraviglia.
  4. Stare comodi e al calduccio in macchina mentre fuori imperversa un temporale da paura.
  5. Una galette di grano saraceno con mirtilli biologici, preparata apposta per la colazione, che era davvero buonissima. Così buona che al mattino sono arrivate solo le briciole. Siamo sempre i soliti!
  6. I deliziosi strangolapreti mangiati su una balla di fieno in una delle domeniche di festa del punto 2). Ma che bontà!
  7. Un aperitivo tête à tête mentre si sogna a occhi aperti. Ho ancora gli occhi a cuoricino.
  8. Pasqualino, la mascotte che mi accompagna tutti i giorni.

Tanti sogni e tante voglie accontentate nella Serendipity Box n° 142:
  1. Il piacere della pausa, di leggere un giornale in santa pace al bar mentre si beve un buon caffè.
  2. Passeggiare sotto cieli stellati d'autunno, mano nella mano sperando di vedere una stella cadente. Non fare in tempo a perdere la speranza per l'improbabilità del desiderio che lei taglia magicamente il cielo in un lampo. Son non sono coincidenze queste...
  3. Le prove che qualcosina si sta già avverando. Almeno sulla carta. :-)
  4. Un vizio che sta diventando un po' troppo ricorrente. Il mio gelato invernale in pratica.
  5. Una delle pizze più buone che ho mangiato ultimamente.
  6. Aprire la bacheca di Facebook e venire bombardata da parte di pubblicità, contatti, amici e amici di amici con immagini di sushi. Un complotto insomma! Se volevano farmi venire la voglia ci sono riusciti in pieno. Potevo io farmela passare? Tsè!
  7. Massi sapeva che bramavo per mangiare le prime caldarroste dell'anno, solo che qui in zona costano come l'oro perché il raccolto è stato decimato da un insetto brutto e cattivo. Eppure lui le ha trovate, magnifiche e deliziose. Un mito!
  8. Poi uno si stupisce che gli viene l'abbiocco dopo la pausa pranzo. Ma quanto erano buoni, unti e bisunti questi pizzoccheri!

L'aforisma degli ultimi giorni trascorsi è:
"Or che i sogni e le speranze
si fan veri come fiori,
sulla luna e sulla terra
fate largo ai sognatori!"
(Gianni Rodari - Sulla Luna)


Buona vita a tutti, ma nel frattempo non dimenticatevi di sognare eh!


Lettera inamidata dal 2016

Caro uomo del futuro1 (vedi note a fondo pagina) che leggerai questo blog2, devi sapere che in un'epoca tecnologica come quella del 2016, non siamo ancora stati in grado di lavare le camicie e farle asciugare in modo che risultino perfettamente stirate.
So che ti viene da ridere non tanto per il fatto delle pieghe, ma perché utilizziamo ancora camicie con bottoni, eppure è così.
Del resto ti capisco, è come se qualcuno del 1100 d.C. si lamentasse che non hanno ancora inventato le candele che non si spengono, quando noi utilizziamo le lampadine.3
Visto che disporrai di chissà quali "cose" super performanti addosso che nemmeno posso immaginare (e cavolo non sai quanto mi dispiace), probabilmente non riuscirai a comprendere esattamente quale razza di seccatura4 sia la stiratura delle camicie.
L'operazione richiede preparazione tecnica, esperienza, strumenti adatti, olio di gomito5, tutorial online e un vocabolario colorito6.
La questione, o meglio la vera sfida, non è tanto l'eliminazione della piega, né l'integrità fisica (perché talvolta ci si brucia pure), o l'integrità della camicia (perché talvolta si brucia pure quella): la vera sfida è col tempo!
E caro uomo del fanta-futuro devi sapere che nel 2016 il tempo7 non c'è.
La maestria è combinare quindi tempo, risultato, integrità fisica, mentale e possibilmente pure del prodotto.
Mia mamma per una camicia inamidata perfetta ci mette sette minuti. Cronometrata.
Io ci metto quar, no non te lo dico che mi vergogno. E poi manco mi vengono bene come lei.
Di sicuro una delle prime scuse che trovo è che la moda proprio non ci viene incontro.
Le camicie da donna mica che sono dei rettangoli belli regolari. Sono un assembramento di pezzi di stoffa tutti storti e cuciti assieme per disegnare le forme, praticamente impossibili da gestire.
L'ultima ardua battaglia tra ferro da stiro e piega del fianco della camicetta si è combattuta ieri sera in cameretta.
Sull'asse da stiro metallo rovente e cotone ribelle si sono sfidati senza sosta.
Ingenti sono state le perdite di appretto8 e vapore, fondamentale è stato il sostegno della pazienza e il ben fornito vocabolario di imprecazioni toscane. Dopo trenta lunghissimi minuti di lotta stremata, la piega ha alzato bandiera bianca.
Ora, caro uomo del fanta-futuro, dopo tanta fatica concludo con due osservazioni:
a) Trenta minuti contro i sette di mia mamma significano che in una sola generazione il rapporto di involuzione sulla stiratura è pari a 4,28. Un dato decisamente allarmante se la pratica dovrà continuare ancora a lungo.
Meno male che si tratta di abilità acquisite che andranno ad estinguersi come molte altre cose come spiumare galline, zappare orti, difendermi da animali pericolosi e cacciare. Esattamente come te che non ti devi preoccupare di una serie incredibile di cose a cui io devo invece ancora pensare adesso. Ti rendi conto di che fortuna che hai?
b) A proposito di fortuna: ma per quelli fortunati come te, si dice ancora "nati con la camicia"? ;-)

Risotto al pomodoro cremoso e saporito ricetta tomato risotto creamy and tasty recipe per celiaci vegetariana veggie

Chissà se nel fanta-futuro ci sarà ancora la possibilità di assaggiare un risotto al triplo pomodoro come quello qua sotto.
Triplo perché viene cotto a) nel trito di pomodori ben maturi e polposi uniti a crudo, b) nell'acqua di pomodoro (che avevo estratto e poi congelato al momento della lavorazione della passata di pomodoro) e c) nella passata aggiunta per dare colore, sapore e densità al piatto.
L'acidità del pomodoro viene ingentilita dal formaggio e dal burro, mentre il basilico regala un profumo inconfondibile al piatto.
Provatelo e poi mi direte che piega ha preso la vostra giornata. :-)

Risotto al triplo pomodoro

Preparazione: 25 min.Cottura: 20 min.Riposo: nessuno
Porzioni: 4 Kcal/porzione: 450 circa
Ingredienti:

  • 320 g di riso per risotti
  • 15 g di olio extravergine di oliva
  • 1 spicchio d'aglio grosso
  • Acqua di pomodoro q.b. (in alternativa acqua o brodo vegetale)
  • 2 pomodori maturi e polposi
  • 400 g di passata di pomodoro
  • 8-10 foglie di basilico fresco
  • 20 g di burro
  • 40 g di Parmigiano Reggiano
  • Sale q.b.
Preparazione:

  1. In un pentolino scaldare l'acqua di pomodoro.
  2. A parte in una capiente padella antiaderente scaldare l'olio, unire l'aglio privato dell'anima centrale e schiacciato.
  3. Versare il riso e farlo tostare per un paio di minuti fino a che tenderà ad essere trasparente.
  4. Unire i due pomodori tagliati a cubetti, lasciarli rosolare col riso per qualche minuto e poi irrorare con un po' di acqua di pomodoro.
  5. Fino a metà cottura del riso aggiungere poca acqua di pomodoro alla volta in modo che il riso sia sempre in grado di assorbirla (senza esagerare quindi).
  6. Regolare di sale, poi unire la passata, le foglie di basilico e terminare la cottura del riso.
  7. Spegnere la fiamma, unire il burro e il formaggio per mantecare e poi servire.
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Note:
1) Per futuro intendo un futuro remoto, un fanta-futuro. Se leggi correntemente questo post allora sei praticamente un uomo del presente, se capisci dieci parole su venti allora fai parte del futuro prossimo, se fai fatica a comprendere quel che scrivo e capisci un termine qua e là sei un uomo del futuro medio, se questo post è stato tradotto in una lingua a te comprensibile allora sei il mio uomo, quello del fanta-futuro.
2) Perché ovviamente questo blog resisterà a me, al tempo e sarà conosciutissimo come il volume-blog-tomo più venduto e letto sulla faccia della ISS_G-SC VII (International Space Station G-SC VII), sempre se qualcuno si degnerà di continuare a pagare il dominio.
3) Giusto per rinverdire le nozioni di storia che hai studiato: la lampadina è quella cosa che fa luce utilizzando la corrente, la corrente è quella cosa che... lascia stare va, tanto non ti serve più.
4) Qualora "seccatura" fosse termine caduto in disuso nella tua fanta-futura lingua sappi che potrei anche definirla "una gran rottura di palle", che tanto le robe a sfondo sessuale non passeranno mai di moda e con quelle ci si intende sempre.
5) Nota inserita solo per disturbare il lettore che si deve scrollare su e giù di continuo il post. Mi auto proclamo una "seccatura", vedi nota punto precedente. :-) P.S.: è inutile portarsi avanti leggendo le note successive, si perde il senso del testo.
6) Per vocabolario colorito intendo un linguaggio forbito, ricercato, raffinato ed elegante: una sequela di imprecazioni da far rabbrividire uno scaricatore di porto (non me ne voglia la categoria, massimo rispetto!).
7) Ma tu che ne sai del tempo! Chissà che roba strana sarà per te. Lascia perdere. Sappi che il tempo nel 2016 è un lusso, una cosa dal valore inestimabile, una cosa che tutti cercano e di cui tutti si lamentano. E' praticamente la scusa più gettonata per qualsiasi cosa.
8) Sostanza vaporizzata sul tessuto per dargli migliore aspetto al tatto e alla stiratura. Mia mamma potrebbe farci un trattato da mille pagine con ogni informazione o approfondimento.


Passeggiando sotto un magico cielo stellato d'autunno

E: "Hai visto che cielo Massi? Quante stelle che si vedono stasera. Ti ricordi quando ci fermavamo a guardare il passaggio della stazione spaziale più o meno un anno e mezzo fa?
M: "Eh sì! Ora non è più lo stesso cielo senza la nostra Samant-hha..."
E: "hha..."
M: "hha..."
E: "hha..."
M: "hha..."
E: "hha..."
E andiamo avanti a fare gli scemi finché abbiamo fiato.
E: "Dai, anche se non c'è più Samant-hha" (e giù di altre spolmonate) "fra un po' ci saranno le Geminidi e ora abbiamo un'Orsa che è uno spettacolo."
M: "Sì, ma comunque te lo devo dire: io un'orsa proprio non ce la vedo."
E: "E che ci vedi?"
M: "Per me è un pentolino. Un pentolino con un bel manico lungo."
E: "Uhm, un pentolino. In effetti... Però sarebbe stato proprio poco romantico non trovi? La costellazione è fatta di più stelle, ci sono stelle che con tutta questa luce magari non vediamo bene, per cui..."
M: "Per me è un pentolino!"
E: "E Cassiopea allora?"
Non ci pensa un nanosecondo in più e spara: "Un viva."
Chiedo spiegazioni e lui replica: "Una V doppia, W, un viva insomma."
E mi guarda pure come dire "Ovvio no?"
Viva (per l'appunto) il romanticismo delle stelle e la mitologia che c'è dietro. Il mio Massi è uomo di sostanza, concreto, mica un visionario. Gli faccio notare la cosa e lui ci pensa su e replica.
M: "Sentiamo la romanticona. Che mi dici allora di Orione? Ora non si vede, ma che diresti che è?"
Come ogni volta che parte una sfida il mio cervello dà il meglio della sua performance e mi saluta con un bel "Ciaooone!"
Subito dopo il vuoto cerebrale ho sentito la voce di Nanni Moretti che mi incitava come nella famosa scena di D'Alema in TV nel film "Aprile".
Elena reagisci. Rispondi. Di' qualcosa. Elena rispondi, reagisci, di' qualcosa. Elena non ti far mettere sotto per il tuo romanticismo proprio da Massi. Elena! Di' una cosa romantica! Di' una cosa carina, di' una cosa. Di' qualcosa! REAGISCI!
...
E: "Una moka!"
...
Lui inspira e gira la faccia per non farmi vedere che ride, io mi guardo i piedi e ripenso alla risposta che mi è appena uscita di bocca.
Una moka... No, dico: una moka?
Robe da struggersi di diabete in quando a dolcezza e romanticismo.
1-0 per Massi e palla al centro.

Come preparare la conserva salsa passata di pomodoro a casa ricetta - homemade tomato sauce for pasta recipe

Ma veniamo al post di oggi.
So che sono un po' in ritardo con la pubblicazione e che oramai di pomodori nei nostri orti non ce ne sono più, ma qua in montagna dovete sapere che, qualora avvenga il miracolo della maturazione, loro arrivano con almeno un mese o due di ritardo rispetto alla pianura per cui il boom della produzione quassù è appena terminato.
Con i pomodori che non riusciamo a consumare al momento, prepariamo delle conserve che oltre ad essere fatte con un prodotto di qualità, ci permettono di preparare velocemente sughi e altri piatti per buona parte dell'anno.
Di solito preferisco prepare la conserva piuttosto che la passata, perché più densa e già pronta all'uso come sugo. Raramente preparo la polpa di pomodoro a freddo perché non voglio rischiare di cimentarmi in preparazioni che ritengo più opportune a livello industriale. Se la preparo la conservo nel giro di qualche giorno e non a distanza di mesi.

Per fare chiarezza sulle definizioni, ecco quello che sono riuscita a ricostruire (se sbaglio correggetemi).
Quando si parla di polpa si intende un prodotto meno lavorato in cui il pomodoro viene prima pelato e poi spolpato a freddo. Successivamente viene confezionato a caldo e poi pastorizzato. Essendo semicrudo si può usare sia da sé che come base per altre ricette.
Per passata si intende un prodotto in cui i pomodori vengono pelati, passati e poi fatti ritirare. Il prodotto, che a seconda della grandezza dei fori diventa più rustico e ruvido o liscio e vellutato, viene confezionato ed è pronto per l'utilizzo.
Per conserva (o a volte salsa) si intende una preparazione casalinga simile alla passata a cui si aggiungono spezie o aromi come basilico, origano, ma anche cipolla, aglio, olio eccetera.

I pomodori migliori per preparare queste passate-conserve devono essere ben maturi, sani e polposi. Generalmente i San Marzano sono i migliori, ma non sempre li abbiamo a disposizione per cui ci arrangiamo come possiamo. Ecco la nostra ricetta di casa:

Passata e conserva di pomodoro

Preparazione: 40 min.Cottura: 1-2 ore.Riposo: nessuno
Porzioni: - Kcal/100g: 30 circa
Ingredienti:

Per la passata:
  • Pomodori ben maturi e polposi a gogò (es. San Marzano)
Per la conserva: (a piacimento)
  • Basilico
  • Olio extravergine di oliva
  • Aglio
  • Sale
Preparazione:

  1. Dopo aver lavato e asciugato accuratamente i pomodori passarli al passapomodoro (se elettrico è meglio) in modo da togliere i semi e le bucce.
  2. A seconda del pomodoro utilizzato è possibile che il quantitativo di acqua presente sia molto elevato. Per fare in modo di ridurlo e quindi ottenere un sugo più denso, filtrare la polpa ottenuta da una tela di stoffa (lavata e pulita senza alcun residuo di detersivo). Per accelerare i tempi si può anche strizzare la stoffa manualmente.¹
A questo punto è possibile ricavare:
Passata rustica: con un imbuto invasare la polpa in barattoli precedentemente sterilizzati e asciutti. Avvolgere i barattoli in canovacci in modo che non sbattano fra loro in cottura e disporli in una pentola capiente. Riempire la pentola con acqua fino a che i barattoli saranno sommersi, accendere il fuoco e lasciare bollire per un'ora circa. Spegnere il fuoco, lasciare raffreddare il tutto e poi togliere i vasi, asciugarli e conservare la passata in un luogo fresco e al buio.
Passata fine e densa: (come quella in foto) passare la polpa di pomodoro in un robot da cucina in modo da renderla una purea liscissima. Versarla in una pentola e farla ritirare a fuoco medio. A seconda del quantitativo di pomodoro impiegato e dell'acqua ancora presente ci possono volere dai 40 ai 90 minuti di cottura da quando prende il bollore. Una volta ottenuta la conserva della consistenza desiderata invasare la passata in barattoli precedentemente sterilizzati e asciutti. Avvolgere i barattoli in canovacci in modo che non sbattano fra loro e disporli in una pentola capiente. Riempire con acqua la pentola fino a che i barattoli saranno sommersi, accendere il fuoco e lasciare bollire per dieci minuti circa. Spegnere il fuoco, lasciare raffreddare il tutto e poi togliere i vasi, asciugarli e conservare la passata in un luogo fresco e al buio.
Conserva: versare la polpa di pomodoro in una pentola e farla ritirare a fuoco medio per almeno una mezz'ora da quando prende il bollore. Se si vuole ottenere una salsa liscia passare tutto con un frullatore a immersione alla massima potenza, altrimenti lasciarla com'è e aggiungere le spezie e gli aromi desiderati e il sale. Una volta ottenuta la conserva della consistenza desiderata invasare la passata in barattoli precedentemente sterilizzati e asciutti. Avvolgere i barattoli in canovacci in modo che non sbattano fra loro e disporli in una pentola capiente. Riempire con acqua la pentola fino a che i barattoli saranno sommersi, accendere il fuoco e lasciare bollire per dieci minuti circa. Spegnere il fuoco, lasciare raffreddare il tutto e poi togliere i vasi, asciugarli e conservare la passata in un luogo fresco e al buio.
Note:

  1. Attenzione: conservare l'acqua di pomodoro ricavata! E' ideale per cuocere la pasta e i risotti e accentuare i sapori. Si può conservare in frigo per qualche giorno o congelare per al massimo un paio di mesi.
  • Il prodotto se ben confezionato può essere conservato anche per dieci mesi o un anno.
  • Una volta aperta può essere conservata in frigo e consumata entro quattro giorni.
  • Qualora si notasse una variazione del colore del prodotto, oppure gonfiore del tappo del vaso, o all'apertura del vaso non si sentisse il classico "clak", il prodotto potrebbe essere contaminato e/o mal conservato. Non assaggiare e buttare tutto il prodotto.
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M: "Quella roba strana là cosa sarà?"
E: "Eh, non ne conosco mica tante di costellazioni. Del resto con tutto l'inquinamento luminoso che c'è di solito non serve manco saperle, che tanto non si vedono nemmeno."
M: "Chissà che armamentario da cucina molto romantico sapresti ricavarci: pentolini, moke, magari tritacarne, pelapatate, matterelli..."
E: "Ringrazia che oltre a non essere romantica non sono permalosa se no ti farei vedere io cosa ci farei col matterello! E poi sono arnesi moderni, un tempo non potevano quindi vedere queste cose nelle costellazioni."
M: "Pensa poi se potevano anche solo immaginarsi una stazione spaziale che gli attraversa il cielo."
E: "Eh sì, com'era bello vedere il passaggio dell'ISS e immaginarci dentro la nostra galleggiante Samant-hha..."
M: "hha..."
E: "hha..."
M: "hha..."
E: "hha..."
A una certa età ci si diverte male, sì.


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