domenica 31 luglio 2016
Quando siamo andati a zonzolare al Grand Canyon, nonostante che fossimo preparati a vedere uno dei luoghi più belli al mondo, siamo rimasti comunque stupefatti da cotanta meraviglia.
Anche per la Miniera di sale di Wieliczka, che si trova a una ventina di chilometri a sud-est di Cracovia, dopo tanto leggere e sentirne parlare bene avevamo chiaro il fatto che fosse un altro posto fantastico da visitare, eppure probabilmente (lo dico a posteriori) io non mi fidavo mica tanto.
Nella mia testa era pur sempre un luogo chiuso, stretto e buio, una miniera insomma.
Meno male che prima di partire non ho scommesso con nessuno che mi sarebbe cascata la mascella per la meraviglia, perché avrei perso miseramente.
La mascella mi è cascata eccome.
Ma prima di raccontarvi il bello che c'è da vedere, vi voglio raccontare quello che non mi è piaciuto.
Del resto non si dice dulcis in fundo?
Complice una giornata piovosa in una Cracovia estiva decidiamo che non c'è momento migliore per rifugiarsi al chiuso e vedere la miniera di sale a Wieliczka.
Facciamo una colazione da re e prendiamo un treno moderno, pulito e puntuale. Tutto fila liscio fino all'arrivo all'ingresso della miniera, dove pare che tutta Cracovia, anzi tutta l'Europa abbia avuto la nostra stessa idea.
E qui inizia il nostro disappunto:
La poca chiarezza
Appena arrivati non capiamo dove fare la fila per prendere i biglietti, dove è la coda per l'ingresso, dove è quella per il bagno eccetera. C'è solo una marea umana raggrumata e fradicia che si muove in serpentoni l'uno vicino all'altro. Ci mettiamo un po' per capire quale sia il capo della fila che ci porta alla destinazione corretta e il risultato è alquanto sconfortante. Per esempio una tizia davanti a noi dopo venti minuti di attesa sotto l'acqua si accorge che è nella fila sbagliata. Bagnata fradicia abbandona il suo posto, scompare nella calca e per la cronaca non ci è dato sapere se sia mai riuscita a mettersi in fila nella giusta corsia, ad entrare o uscire dalla miniera o se si sia semplicemente data alla macchia per la disperazione, cosa quest'ultima che ci è balenata in testa più volte.
Ci chiediamo ancora ora se sarebbe cambiato qualcosa se non avessimo improvvisato la visita e avessimo acquistato un tour direttamente in città o prenotato online qui.
Le lunghe file
Una volta gioito per aver imbroccato correttamente la fila, per aumentare ulteriormente la confusione, ci accorgiamo (cosa affatto carina) che esistono due code per l'acquisto dei biglietti: quello per turisti in diverse lingue e quello per coloro che scelgono la lingua polacca, che per altro ha un prezzo inferiore.
I tempi ristretti
Altra lamentela, giuro che poi son finite, è il fatto che la visita si possa fare in gruppo e con guide che dettano tempi strettissimi.
Dopo la visita posso dire che non ce l'ho per il fatto che bisogna per forza essere guidati, perché è anche vero che nel dedalo di cunicoli ci si può anche perdere, e nemmeno per il fatto che la guida non sia brava, perché la nostra lo era un sacco, ma piuttosto per il fatto che in vari momenti mi sarebbe piaciuto potermi soffermare di più a guardare i dettagli, a godere di certi luoghi, a respirare più a fondo la magia di un posto che mi ha trasmesso molto e che è per davvero unico al mondo. La possibilità di fermarsi un po' di più c'è stata solo in due punti del percorso, il resto del tempo per me è volato. Insomma, mi rode il fatto che ho un po' di amaro in bocca per essermi potuta godere poco questo posto, perché dovevo stare attenta a non perdermi la guida che camminava lesta per i tunnel e che si soffermava nelle varie camere o davanti alle attrazioni un minuto o poco più (che se ci pensate è un'inezia quando ci si sposta in gruppi anche da trenta o quaranta persone).
Eppure...
Credetemi se vi dico che nonostante: più di due ore di attesa sotto la pioggia battente in piedi con un ginocchio che fa le bizze; due ore di "ognissanti" di Massi spazientito; pensare di avere la guida in italiano e ritrovarsi ad accettare l'idea che anche la guida in mandolino potesse andare bene pur di entrare; la calca esasperata che si genera in questi luoghi e le corse per tunnel e cunicoli, vale la pena farci un giro. Ho reso l'idea, no?
Bene vado con la parte bella!
Squassati dall'acqua, testa finalmente al riparo, ben in fila nel gruppetto, cuffie e radiolina sintonizzati sul dialetto vietnamita del sud (no dai, era inglese), guida simpatica in prima fila, Massi che torna ad un linguaggio per signore, conteggio dei presenti - sia mai che qualcuno si perda per strada - e via, si scende per una serie indefinita di scalini in legno.
Quanti? Pare circa quattrocento, per cui si scende un bel po'.
La temperatura è tutto sommato piacevole, si aggira praticamente sempre intorno ai 14-16 °C, è umido e l'aria va respirata a pieni polmoni perché pare che faccia un sacco bene e curi un sacco di allergie, per quel che si possa curare in tre-quattro ore di visita circa.
La guida è molto simpatica, usa un ottimo inglese semplice e comprensibile condito con un sottile umorismo davvero piacevole. Ci spiega come è nata la miniera, la sua storia, il fatto che già nel primo Medioevo si scavava nel terreno per estrarre sale da quello che poi si è rivelato il più grande giacimento europeo.
La zona che visitiamo arriva ad una profondità massima di 130 metri, ma la miniera raggiunge una profondità massima di 327 m. La maggior parte dei turisti si ferma nella zona di gallerie e cunicoli percorribili, ma esistono anche visite guidate per addentrarsi meglio nelle profondità più recondite.
Il labirinto di gallerie raggiunge un'estensione di più di trecento chilometri per cui il consiglio di rimanere sul tracciato indicato e di seguire la guida pare ragionevole quanto scontato. Il tratto che percorriamo ha un'estensione massima di tre chilometri e mezzo ed è un'alternanza fra tratti in piano e rampe di scale.
Lungo tutto il percorso ci soffermiamo ad ammirare figure storiche e religiose scolpite direttamente nel sale da minatori o artisti famosi e fra un tunnel e l'altro entriamo in varie "camere", alcune vere e proprie caverne enormi, o ci imbattiamo in cappelle e ricostruzioni della vita in miniera. Non mancano anche spettacolari laghi sotterranei magicamente illuminati.
La guida si sofferma per un istante e ci fa aguzzare l'udito verso un sordo rumore di fondo e ci spiega che si tratta probabilmente di una piccola esplosione di gas che si accumula in alcune zone della montagna e che possiamo stare tranquilli perché sono comuni e affatto pericolose. Poco dopo però ci riepiloga le vie di fuga. Non sapete che gioia!
Non sono claustrofobica per cui non faccio fede, ma i tunnel sono piuttosto ampi, ci si passa anche in tre alla volta, i soffitti sono dal metro e ottanta in su per cui, al di là di stare sotto una montagna di roccia, il problema della costrizione non si prova quasi mai. Per altro spesso ci sono camere molto, molto ampie, soffitti enormi, l'aria non è mai pesante e l'atmosfera di miniera di una volta è praticamente un ricordo.
Il luogo che mi lascia a bocca aperta di cui parlavo in apertura è la cappella di San Kinga. Si tratta di una fantastica chiesa sotterranea 54 x 50 m realizzata nel 1890 e ancora oggi adibita alla celebrazione di funzioni in occasione di eventi speciali.
La cosa spettacolare che colpisce il visitatore è il punto di vista di accesso alla chiesa. Contrariamente a quelle a cui siamo abituati, dalle quali si accede da terra, qui si accede dall'altezza della volta superiore, per cui la vista sulla parte sottostante è una panoramica generale immediata.
Tutto è fatto di sale, o almeno quasi. Magnifici sono i candelieri, i cui cristalli sono fatti interamente di salgemma. La prima foto di questo post è la vista da sotto di uno di essi proprio all'interno di questa chiesa.
Fortunatamente questo è uno dei luoghi in cui la guida ci lascia liberi per cui abbiamo il tempo di ammirare quel che sta intorno con più calma.
Il giro prosegue poi in altre camere spettacolari fra cui una in cui una travatura molto articolata fatta di tronchi bianchi risale fino alla altissima volta per sorreggere tutta la montagna soprastante.
Per fare le foto che vedete, ossia per cercare di ottenere un risultato che non includesse teste, parti umane, masse di gente, o anticipo la guida, o resto indietro nel percorso e io spesso resto indietro, anche per ammirare un attimo più a lungo il luogo.
Per un momento, dopo il passaggio del gruppo, mi soffermo a studiare una struttura in legno e un laghetto adiacente. Forse un attimo troppo a lungo perché la voce della guida che avevo nelle cuffie scompare (magari anche solo per motivi tecnici e non di lontananza) e mi ritrovo da sola in una camera con almeno quattro o cinque uscite nel silenzio più totale.
Non il silenzio con ronzii di fondo, ma il vero silenzio da assenza di suono.
Al di là della meraviglia momentanea, giro i tacchi e dopo... beh, proseguo a scattare foto con gente annessa e chi c'è, c'è. :-)
Della storica miniera ovviamente è rimasto ben poco. Tutto è curato nei minimi dettagli, reso moderno, affascinante e molto ben percorribile.
Dopo tanto correre facciamo una sosta al ristorante sotterraneo, un giretto al negozio di souvenir e poi risaliamo in superficie con un comodo ascensore che ci lascia a un centinaio di metri dal punto di ingresso.
Sono felicissima di pensare che anche questo luogo mi rimarrà impresso per sempre nella memoria.
Quello che mi rattrista è che i vari racconti, queste foto pessime e vari video non possono rendere comunque a pieno l'esperienza che si vive là sotto. Bisogna andarci e rimanere a bocca aperta punto.
Magari andando la mattina presto e se possibile evitando il weekend per risparmiarsi le code. :-)
O_o cavolo!!!!!! mai visto nulla di simile.. te credo che t'è cascata la mascella a terra!!!! Io là troverei pure tanto giovamento.. tra allergie e sinusite.. con l'aria "salata" starei senz'altro meglio... :-* grazie di averci reso partecipe di questo luogo da visitare! baci e buona domenica :-*
RispondiEliminaVisto che roba Claudia? E' incredibile questo posto! Se hai occasione di fare una zonzolatina nei dintorni di Cracovia te lo consiglio proprio. Bacioni!
EliminaGrazie del bello reportage non le ho mai viste, grazie anche di tutte le informazioni
RispondiEliminanon sono mai andata da quelle parti, grazie per avermele fatte conoscere !
RispondiEliminaNon conoscevo grazie bacio
RispondiEliminaGrazie a voi per essere passati. Buon pomeriggio!
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