venerdì 13 maggio 2016
I nostri silenzi sono eloquenti e la dicono lunga su un fatto ben preciso: di tempo per il blog ce n'è veramente poco.
Il motivo è piuttosto semplice, ho tanto lavoro (per fortuna). Anzi per la precisione tanti lavori. E qui non so se è solo fortuna o anche tanta voglia di fare, fatto sta che alla fine arrivano anche tante soddisfazioni.
L'inevitabile conseguenza è avere poco tempo per sé, per gli amici e ancora meno per il blog.
La mia cucina di ricette ne sta vedendo un bel po', ma di tempo per fare foto o per pubblicare proprio non se ne trova, per cui per adesso popolo solo il mio archivio mentale di tante cosine buone che prima o poi vi mostrerò.
In tutto questo puzzle di attività quotidiane per fortuna abbiamo trovato il tempo da dedicare anche a qualche zonzolata.
Una delle ultime che abbiamo fatto è stata nella mia amatissima terra, la Toscana e per la precisione a San Galgano.
Se ancora non lo conoscete beh, dovete sapere che questo posto oltre ad avere un fascino incredibile ha anche qualcosa di magico.
Sono andata più volte in questo posto, la prima per una gita di scuola e l'ultima volta per farlo vedere a Massi che invece non c'era mai stato.
Per San Galgano, che si trova in località Chiusdino a circa trenta chilometri a sud-ovest di Siena, generalmente si intende il complesso che comprende l'abbazia di San Galgano e l'eremo Rotonda di Montessiepi.
L'abbazia è famosissima in tutto il mondo e ospita spesso cerimonie, concerti ed altri eventi. La sua particolarità è che, essendo in rovina da secoli, manca completamente del tetto.
Forse è proprio questo dettaglio che l'ha resa famosa, accomunandola a tante altre abbazie cistercensi nel mondo, fra le quali una delle più belle e maestose che abbiamo visitato (e raccontato) è quella di Whitby in Inghilterra (che se avete occasione vale senz'altro la pena di essere visitata).
La storia di questo posto è davvero affascinante quanto unica.
Pare che Galgano, un cavaliere nato nel 1148, dopo una vita di peccato, crimini e trasgressione, il giorno di Natale del 1180 d.C., dopo una serie di sogni premonitori, si convertì sul colle di Montessiepi decidendo di cambiare vita e dedicarsi ad una vita fatta di isolamento, penitenza, ordine e dissolutezza.
La leggenda narra che al momento della conversione Galgano infisse la sua spada in una roccia che si ergeva dal terreno, in modo da trasformare l'arma in una croce cristiana e questa non solo vi trapassò, ma vi rimase infissa e impossibile da estrarre. Pare che questa storia sia poi stata di ispirazione anche per la leggenda de "La spada nella roccia" su Re Artù (che invece la estrasse).
Proprio per questo miracolo di Galgano, si diffuse la notizia delle sue doti e la gente iniziò a chiedergli miracoli e intercessioni. Pare che i miracoli a suo carico ammontino a diciannove.
Quel che si sa per certo di questa faccenda è che Galgano, poi divenuto Santo, morì nei pressi della capanna in cui viveva il 3 dicembre del 1181, data per la quale si festeggia la ricorrenza in questa località.
Per ricordare questo eremita convertitosi ad una vita morigerata e di penitenza il vescovo di Volterra Ugo Saladini decise di far costruire una cappella terminata intorno al 1185, dove si trova ancora oggi la tomba di San Galgano. Al centro del pavimento della cappella, fra le lastre di pavimento in cotto si trova sotto un rivestimento di plexiglas la spada infissa nella roccia.
Il vescovo che succedette a Saladini decise addirittura di erigere in sua memoria un monastero.
Il monastero negli anni accrebbe e attirò a sé numerosi discepoli i quali assieme decisero di fondare l'abbazia ai piedi dell'eremo (che tutt'oggi si erge su una piccola collinetta). I lavori di costruzione di questa struttura neogotica iniziarono nel 1218 e proseguirono spediti grazie a numerose donazioni e lasciti a favore dei monaci, fino al completamento dell'opera nel 1288, anno nel quale venne consacrata.
Quest'abbazia per il tempo era una vera opera imponente, che costituiva ricchezza e attraeva ricchezza tanto che il luogo era non solo centro di scambio economico, ma anche culturale, politico e sociale.
A seguito però di una serie di carestie (la prima nel 1328) e di epidemie (fra cui la terribile peste del 1348), il complesso fu soggetto a incuria, abbandono e saccheggi tanto che ben presto andò in rovina e rimasero ad abitarlo solo otto persone. Nel giro di poco tempo il monastero venne abbandonato e l'area cadde lentamente ma inesorabilmente in rovina. Già dal 1576 si hanno notizie sullo stato di rovina del luogo, abitato da una sola persona, privo di finestre, col tetto pericolante per via del fatto che il piombo con cui era stato edificato era stato venduto anni addietro e parte delle navate crollate.
Nonostante qualche tentativo di restauro, la struttura continuò la sua lenta decadenza fino ad arrivare così com'è ai giorni nostri dove alcuni restauri conservativi hanno fatto sì che la struttura non sia peggiorata ulteriormente.
L'abbazia venne sconsacrata nel 1789.
Per accedere all'abbazia occorre pagare un biglietto acquistabile proprio nei pressi dell'ingresso. I tariffari e gli orari di apertura sono consultabili a questo link qui.
All'eremo si può accedere invece gratuitamente.
Insomma, se avete voglia di visitare un luogo praticamente immobilizzato nel tempo, suggestivo, accessibile e magico, una bella zonzolata in questo posto va proprio fatta. E non dimenticate di fare scorpacciate della favolosa cucina toscana, ci sono un sacco di bei posti nella zona in cui mangiare e assaggiare piatti tipici deliziosi.
Non conoscevo questo luogo grazie belle immagini e descrizione. Buona fine settimana cara un abbraccio.
RispondiEliminaMamma mia quest'abazia è meravigliosa. Non conoscevo proprio questo posto, mi ha fatto pensare a quelle chiese diroccate che si trovano spesso in Scozia. E' davvero da vedere
RispondiEliminaToscana adorata!!!ho abitato anche li' per alcuni anni -veramente per lavoro di mio padre ho girato in lungo e in largo .ma questo bellissimo posto non lo conoscevo proprio!!!Grazie immensamente e in bocca al lupo per i tuoi progetti!!
RispondiEliminaLa nostra bella Italia... splendide foto!!!!
RispondiEliminaGrazie alla zanzolata, delle belle immagini e complimenti per il lavoro
RispondiEliminaMi fa piacere di avervi fatto conoscere un posticino nuovo. Spero tanto che abbiate l'occasione di visitarlo. :-) Buona serata!
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