Non un qualsiasi aggettivo, tantomeno un superlativo: solo una parolaccia. A dir la verità due.
Ben scandite, sillaba per sillaba e con gran enfasi.
Ecco cosa ci è uscito di bocca a tutti e due (all'unisono!) appena abbiamo visto il Grand Canyon.
E forse a volte una parolaccia è proprio quello che esprime al meglio lo stupore, ciò che non ci si aspetta nonostante che lo si sia immaginato, che si sia pronti a vederlo, nonostante che poco prima lo avessimo ammirato in fotografia.
Stupore nel vedere un luogo come una meraviglia.
E' in questi casi che un aggettivo non basta e una parolaccia supera il superlativo! Già, già. :-)
Il Grand Canyon supera il superlativo, toglie il fiato e regala l'immensità della natura con tutta la sua forza, il suo essere selvaggia e straordinariamente antica. Non a caso l'UNESCO ha inserito il parco tra i Patrimoni dell'umanità.
Ma andiamo un attimo per ordine: ci eravamo lasciati
qui, a Phoenix.
Da Phoenix, sempre con la nostra auto noleggiata a
San Diego, ci siamo diretti alla volta del Grand Canyon National Park.
Lungo l'itinerario, della durata di circa tre ore che segue come al solito una bella, desolata e larga strada, abbiamo deciso di fare una piccola deviazione verso Sedona.
Questa è una graziosa cittadina basata sul turismo e in cui fanno meta famiglie di turisti, camperisti e campeggiatori.
Qui consigliamo di fare una capatina alla Sedona Chapel che si trova su uno dei promontori della zona raggiungibile sia in macchina che a piedi. Da qui si gode di una bellissima vista sul paesaggio circostante, sulle limitrofe montagne rocciose rossissime e sulla piccola Sedona.
Il posto chiude alle 17 di sera (in gennaio quanto meno).
Guai a tardare perché il guardiano non ci penserà due volte a ricordarvi che è ora di chiusura e quindi di togliersi dalle scatole in tempi rapidi. La zona oltre l'ora di chiusura è sbarrata, per cui in auto è proprio impossibile accedervi.
Lasciata Sedona ci siamo rimessi in macchina e abbiamo dormito nei pressi di Williams, una cittadina che si trova sulla famosissima Historic Route 66.
La mattina siamo arrivati freschi freschi in macchina al Grand Canyon National Park (entrata 25$ per auto). Fino al mese di aprile è possibile accedere al parco anche con mezzi privati, mentre nel periodo di alta stagione si può accedere solamente in autobus.
Non neghiamo che questa cosa non ci sia dispiaciuta affatto. L'essere autonomi per vedere questi luoghi non è niente male.
L'unica pecca dovuta al periodo è l'arietta fresca e pungente che in gennaio è praticamente d'obbligo beccare, anche se dobbiamo ammettere che tutto questo freddo noi non l'abbiamo poi patito tanto. Ovviamente eravamo ben equipaggiati, altrimenti sarebbe stata tutta un'altra storia, del resto siamo pur sempre oltre i duemila metri di quota.
Il Grand Canyon si può visitare su entrambi i lati. Il South Rim è quello più accessibile e turistico mentre il North Rim è più selvaggio e meno affollato. Nel periodo invernale la parte nord è chiusa ai visitatori quindi noi non abbiamo avuto bisogno di scegliere. Se qualcuno volesse visitare entrambe le sponde sappia che la distanza tra i due è di "appena" trecento chilometri.
Dopo quindi le due parolacce di fila all'unisono e uno straordinario stupore davanti a cotanta maestosità della natura, una volta ripresi dallo stupore, richiusa la bocca e essersi un minimo abituati, abbiamo deciso di compiere in macchina il giro che la mappa (che ci hanno dato all'ingresso) consigliava di fare. Potete trovare copia del materiale che ci hanno consegnato a
questo indirizzo.
Ci sono diversi itinerari da compiere, in macchina e a piedi. In prima battuta abbiamo deciso di fare un giro di perlustrazione in macchina e poi eventualmente quello che ci ispirava di più da fare a piedi. Ogni tappa è stata meravigliosa, era impossibile non scattare foto a raffica.
Il maestoso canyon che ci ha offerto uno spettacolo di colori in continuo cambiamento, si snoda per circa 480 chilometri da un estremo all'altro, per una media di sedici chilometri in larghezza e 1800 metri in discesa fino al punto più profondo. A pensarci su, sono davvero cifre impressionanti considerando i tempi che ci possono essere voluti all'acqua per costruire questi paesaggi incredibili.
Il Grand Canyon infatti è un'immensa gola creata dal fiume Colorado nell'Arizona settentrionale. È lungo 446 chilometri circa con una larghezza variabile dai 500 metri ai 27 chilometri.
Con la luce forte della mattina non è stato facile fotografare e comunque le foto non riescono a rendere merito al posto; danno forse un'idea, ma è davvero difficile poter racchiudere in qualche pixel la bellezza di questo posto. Qualcosa di simile lo abbiamo provato anche
qui, alle cascate di Iguaçu.
Il fiume Colorado in quasi due miliardi di anni (no, dico! 2.000.000.000!) grazie alla sua azione a quella dei suoi affluenti, hanno eroso strato dopo strato i sedimenti del gigantesco altipiano che si era formato a causa del sollevamento del Colorado Plateau. Pare però che non ci sia una teoria consolidata e autorevole sulla formazione del Grand Canyon. La sua grande profondità e in particolare l'altezza dei suoi strati (la maggior parte dei quali formata sotto il livello del mare) può essere attribuita all'innalzamento di 1500-3000 metri della placca del Colorado. (Fonte Wikipedia)
Terminato il giro in macchina abbiamo deciso, a causa del freddo e delle giornate corte invernali, di non intraprendere un itinerario a piedi e di farci un giro e rifocillarci nei villaggi del parco.
Infine abbiamo completato il giro seguendo la strada denominata "Desert View" (circa quaranta chilometri) che porta ad uno dei migliori (secondo noi) punti panoramici: la Watchtower da dove si può godere delle luci del tramonto che calano piano piano su queste montagne; se già di per sé rosse, si tingono di ogni tonalità: dall'ocra, all'arancione, al rosso fino al viola. Anche questo luogo a gennaio resta chiuso dalle 17.
Nello scrivere questo post devo ammettere che ho ancora qualche piacevolissimo brividino nel ripercorrere il nostro cammino e rivedere questi posti così sconfinati, indimenticabili e straordinariamente magici.
P.S.: portatevi un binocolo! Ne vale veramente la pena. Frotte di turisti con noi sono morti d'invidia. ;-)